sabato 16 maggio 2009

ZUPPA E FINESTRA


"Bere la zuppa"è restarci dentro.
Rimpinzati fino al margine gobbo.Una sala d'aspetto,un supermarket con vele
spiegate di musica allappo-dolciastra-in questo caso-triste-rimodellante una Doppia tristezza,luce artificiale,gobba anch'essa,uno strascico di dicembre,di voler esser altrove,e la"zuppa"è cotta.Una ricetta recente....
L'Io,che si vuole e vuole altro,fa gargarismi e sfibra.Ma il rimedio da stato d'allerta,è la finestra,che vuol dire Autogestione.Alla sala d' aspetto squallida,auricolari con musiche d'assalto,elettroniche,metal,o che sia:radioline,i-pod...
Correnti alternate a lava d'ombra di Ritmi coadiuvanti l'azione,il passo.
LA FINESTRA:Non serve andare alla finestra,anche il libro è utile,anzi fa piu' esser-casa.Io sono spazio-io,io cambio il vostro no a me.Non volendo tessere le trame di tutti i discorsi d'autobus,musiche a SFONDARMI/VI.
La zuppa si butta,e' un noi senza l'arma della distrazione.A parte che in certi casi far niente non è congeniale.
Che siam fatti male,che vogliam sempre il meglio,la Forza.
Si fa per dire.
Foto gelieri,scattata nella sala d'aspetto mutua nel testo,e solo percio' inclusa.Dicembre 2008
Da "UNTIDY MOBILE PHOTOS"(tutte prima o a seguire)trad.Foto a cazzo

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