“Felino petulante,
Rapido in ogni ventura
Da ogni finestra balzante,
Profumo di foresta vergine annusante,
Ti rode il desiderio di correre per vergini foreste….”
(da il canto della melanconia,Cosi parlo Zarathustra,IV,di
Friedrich Nietzsche ,traduz.Montinari)
Sovradeterminando,come gia’espulso,espanso,l’avventura puo’ coincidere
con l’arte.(“33.l’uomo che non accede a nessuno dei due paradisi paralleli,
motori di scienza e di piacere,arte e contemplazione ovviamente,e’ negato
all’Avventura.Vi sono altre forme di conquista,la manualita’,gli studi.
Ma questo genere di avventura concerne,com’è scontato,la genesi di nuovi
mondi.”,il tempo assetato,arte e contemplazione,K.gelieri,2007).Lo spazio
di conquista e’ anche uno spazio nullo,virtuale,che comprende un moto
dilazionato nel tempo attraverso un tuo corridoio vuoto specifico dove
riacquisti ogni volta la signoria del singolo frammento d’attimo in cui ti
esprimi.
Una conquista in progressione,ad infinitum,dove poi la “mente” è l’istante del
lapillo trasumanato,”le braccia”ti portano,in teoria,ed entro certi limiti,a raggiungere
lo spazio espositivo.Si diceva.La manualita’,gli studi,ma anche molte altre
esperienze-possiamo compararle all’avventura dell’esploratore,che ,per
suo esercizio di coraggio,o per sfrondare uno scopo,pota canneti col
macete, affronta tragitti pericolosi in aree pericolose.
“Rischiare”dunque per conoscere , per essere,e’ opera dell’artista.
Attivita’ con spirito di conquista(gli stessi mestieri,ad esempio, negli spazi aperti)
dove l’oscuro lavoratore sprema del proprio nell’atto bruto,una sorta di epica
estrema,del portare all’estremo.-del portare l’atto alla sua
isteria,perversione,sfrontatezza,potenza,-mai,come nell’arte,e’ attendibile-
se arte d’avventura E’,non da belle mossette o facile consumo.
Ma,premesso,noi non volevamo trattare questo specifico,che è un’
ampliamento del concetto.
Si da’ Avventura(il parallelo con la vertigine dell’esploratore,del
poliziotto,del marinaio,e’ adottato in senso simbolico e metaforico,
poiche’ si tratta,dove sia pur comune il calcolo dei rischi e la misura dell’
azione,di un lavoro di mediazione e spesso di routine)quando si produce
il Fuori.
Come?Con le braccia,con le gambe,con lo sguardo,se votato all’epica.
Quell’esploratore,per riprodurre la metafora,provvisto di un occhio per il
circostante-l’alpinista-ad esempio,che si cura dell’abisso della valle sotto di lui
o senza fermarsi ,indugiare,avverte una presenza dello spazio,riversa gli eventi
nel cerchio fatale dell’umorismo,scorpora l’atto con una passione la cui avidita' non
e’ amica dell’uomo qualunque- proprio in quel suo andare cantando,in un suo
attimo-atto concertato specifico,penetra a fondo,dritto DENTRO al Fuori.
.Se il concetto di fuori non fosse chiaro…Fuori puoi giocarlo anche comeSTARE FUORI,
per dirla in modo piu esatto,,L’UOMO NELL’ AMPOLLA CHE RESECA UN TEMPO SUO-
e nessuno gli e l’ha chiesto.
Avventura pro Arte.(che viene,ad illimitem a coincidere col concetto di Arte.)
Il sottoscritto,che fino a pochi anni fa,si accollava elementi anarchitettonici,
di legno,ferro o plastica,assi di anche 5 metri,porte polverose, ante corrose dal tempo
traghettandoli in autobus dall’atelier condiviso con un altro artista in centro,fino a zona
Montesacro,spettabili 40 minuti,poco curandosi degli altri passeggeri un po’ perplessi
indossando uno sdegnoda soldato in trincea(lasciatemi fare il mio dovere,merda!….),
da agente in missione segreta per conto ombre e mistero.
L’esploratore di cui sopra…..?rischio calcolato al millimetro,passaggi pericolosi,
surplus di fatica estrema,di corporeita’ non curante dell’ eccesso.
Per una cultura dell’eccesso-
Avventura pro arte ,quindi - follia millimetrica,a termine.Diritto dell’estremo
a divaricarsi nell’improbabilita’ estrema sancita dagli altri abitanti della
metropoli,aperti,giudicanti o meno.
Performance con silenziatore.
Che rifiuta il pubblico,e a malincuore lo ottiene.
Modello d’azione forse “imparato”(e questo recrimino a chi diceva che
fosse solo il lavoro in se’ o l’intervento altrui ad averti dato un senso del
concreto o salvato da una grave crisi)quando con spirito da naturalista
fotografo di pinguini nei piu’ gelidi poli,provavi una occulta ebbrezza
ad alzarti alle 5 e arrivare in furgone con la
truppa di disperati all’ora pattuita nelle diverse dislocazioni di turno,pulire a
gran velocita i giardini,muoversi
rapidamente su tombini traballanti,rischiando,la vita-odor d’erba alle 7 di
parchi in disuso.
Imparato,”promanato”dalle fatidiche-parlo di 3-4 anni fa-PROVE-
CIMENTO,pero’ in fase di tempo libero,l’andare a correre a
Villa Borghese a notte inoltrata coll’amico grosso,filo-induista e un po’
sbreccato,trascinato e sobillato ad hoc,sempre con i sensi protesi verso natura,
notte,occasione fantastica.Ancor prima,intorno ai 20 anni,ci era stata impartita
DA VILLA TORLONIA una vera prima lezione,assieme al coetaneo amico
musicista,sconfinatamene piu’ ginnico del primo,tra i pochi che conservino
a tutt’oggi intatti i codici dell’ Avventura.
Nesso lo sconfinare,l’andare-all’-infinito,le stanze in rovina all'alba della casa delle
civette,appunto,abbandonata, muscoli sferzati dalla passione della scoperta...
Altri l’ han chiamata”tratta filosofica",non a caso poi si elaboravano in sede dei sistemi.
L’albero di fico su cui arrampicarsi,un’ opera incompiuta appunto ,tutta da
compiere,col corpo -accelerato,quanto a energie,dal genius loci.
Si, le radici son ben piu’ vetuste,Ergo quel gesto è re-imparato,ma gli iter
attuali hanno un lor colore specifico.
La passione per l’anfratto e per l’interstizio,ma con l’uso del corpo,in fase
protoginnica,e anche,perche’ no,ginnica.
Sul bastone che in seguito ho usato per la ginnastica,e’ impressa su un
adesivo la scritta”art fight”-i movimenti erano scanditi con la sfrenatezza dell’
amplesso,sconfinavano in danza,come sempre convulsa-
Attacco/Lotta/Impresa/Resistenza=
Ginnastica pro Arte.Dove in due,un duo d’attacco-sconfiggere gli allibiti,
sfiancarsi,firmare la traiettoria col corpo, ginnastica come simulazione
d’avventura.Come i bambini?Che ne so? puo‘essere.
Pensiamo al RENDERE AVVENTURA.Werner Herzog,Hemingway,ma
anche Conrad-Rimbaud per l’”affanculo” alla poesia-,li nominiamo,hanno
ambientato casi canonici,effettivi di avventura.
Hemingway mi riguarda giusto per i cappelli,che indosso quando pe dalo in
campagna per mulattiere oblique o in stasi urbane di piccola taglia,ma le mie
avventure differiscono,confinano con la poesia,il Fuori,non necessitano
di grandi spazi o grandi occasioni da mostrare come la"vera"avventura.
.Il dover-essere dell’avventura,sfugge a questa riflessione,senza disprezzare
la materia,s’intenda.
E' il vecchio problema dello ZERO ADDITIVO,e poi non parliamo solo del viaggio,anche se di
VIAGGI TRATTASI.Vero che per il lavoro nei giardini mi ero appropriato
di Rimbaud,invece di partire per l’Africa ero partito per la sopravvivenza
Urbana-accantonando l’intellettualita’.Son ben presto tornato all’
ovile.Si, li era ,a guardar bene, materia di avventura concreta,ma non c’e'
quello e nell'altro non c’e’ solo l’altro,non trascuriamo che si parlava di un ruolo attivo per
la vita fisica.
Se poi vogliamo appaiare la ginnastica,la vita fisica,al suono,dovete stare
attenti.La musica è tempo del Rischio.Un divenire-dentro attraverso un
movimento supposto,poi effettivo.
Ginnastica,danza pro arte.
In un Inverno di solitudine forzata e scrittura(2007),rammento un repeat sconfinato
col lettore cd portatile in bicicletta di “Wasted Years” degli Iron Maiden(non ho
poi piu’ osato).Una forma a priori della conoscenza e ‘il PERIODO,e in quel
periodo ho ascoltato piu’ volte Wasted Years.In un brano trovi,a volte,solo te
stesso,o appunto,il tuo PERIODO.Poi Wasted years e’ gia’ in se’ uno spudorato
sporgersi nell’avventura-che l’eroe viva i suoi “golden years” a dispetto
della sua devastazione,e della mia,in quel periodo,cosi eroica,come a dire
“cazzo,ci sono ancora,e parecchio”,il testo fa’ sentire,parla dell’epica,
il metal dei Maiden e’ epic metal,dunque non parliamo a caso.Per l’attenzione
al fantastico,è senz’altro il metal piu’ adatto all’avventura,l’eroe innamorato
ancora con una grande speranza…che ora si ascoltino forme di metal molto
piu’crudo e incazzato e ‘altro conto,comunque e’ significativo.
L’epica presta il suo nome alla danza,o comunque a quello spasmo che la
promette,aggirarsi per la stanza,slanciare il capo all’indietro o in avanti,e
anche ipotecare fughe,corse,protoginnastiche.
Se “l’eroe è in musica”,come ho scritto,lo scapocciare,
in una nostalgia- amore- destino,erano i maiden e l ’epica.L’i-pod e’ poi il ponte
per “sostenere”le ginnastiche all’aperto,il Destino si sa è RITMICO,cosa che a certi
livelli accade anche a molti lavoratori dipendenti,bar uffici,che troppo spesso
SENTONO SOLO CAZZATE-Ad allontanarti dallo stantio di un
quotidiano in disuso,STANZA o LUOGO PUBBLICO,le avventure della
danza hanno pochi,pochissimi limiti.
Una preistoria dell’avventura,anche se ci sta alle spalle a fiato corto-5 anni-?
ha una fase discendente nell’oggi,anche se non voglio con questo rimpiangere
o escludere,moralizzare nulla.
Prendendo terreno il concetto di OSTACOLO(global warming,malattia-
artrosi,asma da sforzo,rinite,gastrite cronica,lavoro,e tante vicendacce)il
principio mobilita'(eterna prima,diciamolo)si sposta,si travasa,colloquia con lo
statico.
Senza cancellare rapsodie dinamiche.O a sperarle.
PALAFITTE.
Avventure statiche ,puo’ sembrare un concetto onniestensivo,si puo ‘un po’
esagerare.Non sono da meno quanto a coraggio”Coraggio e’ la mazza piu’
micidiale”(Nietzsche,Cosi parlo Zarathustra),se poniamo all’interno dell’
Ostacolo anche gli altri.
Il Caffe’,il Computer(derive virtuali,flaneurie interfacciali,arte,sesso,musica,
la scoperta in fase di fuga,quando tutto all’esterno e’ soffocante-non parliamo
certo di playstation o giochi,ne di altre cazzate che “deprimono”il mezzo.)A
lato delle avventure ginniche,possono sembrare meno eclatanti,ma spiazzano
comunque il mezzo e il luogo.
Avventure virtuali.
Ci sono capitate anche avventure molto eclatanti,nella fase piu’statica.
Riassettare casa con musiche tecno,come bolidi isterici,musiche martellanti
mentre stavamo al monitor,come in una cabina di comando,un’agilita
impaziente,da grosso predatore-
la rapidita’,la scontrosita,la bestemmia facile sono comunque forma e
sostanza dell’epica .
Poi parliamo di contemplazione,viaggio altro,c’è pure la psicogeografia,ma
è’ un qualcosa in piu’ o in meno.Non butterei via neanche un picaresco della
devianza(della mattanza?...!)
Ad esempio,oggi tien duro la bici.
Citta’ deserta a Luglio,oltre 40 gradi,scopo piscina comunale,in bicicletta da
Quartiere Espero a viale Kant,
Vai perche’ irrituale,perche’ non hai scampo.L’irrituale e’ il valore aggiunto.
Chi andrebbe mai al Qube in bicicletta?
Ricordo altri episodi in bicicletta-tanti che non estraggo-,una volta dopo
una drammatica riconciliazione telefonica con l’amata estera-l’inverno
di Wasted Years,quindi la preistoria dell’epica-uscito a mezzanotte in bici con la pioggia,
Il ponte nomentano deserto,un cielo nordico sublime,silenzio assoluto di
gocce,e le lacrime agli occhi.
Biciclette estremamente epiche e fin troppo sentimentali,ma ancora,l’anno dopo,
ricordo una domenica di Giugno in bici,la vastita’ veramente irreale della
Nomentana spianata,potenza dei semafori e delle ombre,di tutte le
linee,sfrenatezza
da on the road ma con una meta dilazionata,amici da
raggiungere e poi a caccia soggetti per foto,alla strada,appunto.
Pedalare ai margini del parco lungo l’Aniene,immersi nella nebulosa del Se’
spazio,ed essere agguantati da rivelazioni di siti per scatole abbandonate –
estremamente PRO ARTE;
SOPRALLUOGHI GRATUITI,un nome della caccia- per-
Arte,il mio percorso fotografico rastrellante anche foto a buche d'asfalto,strisce pedonali
etc,contiene in se’-il nome lo propaga come insegna luminosa della 5h avenue- tutto il
concetto di questo saggio.Ma non voglio dilungarmi
sulla mia arte in particolare,per quanto stia forse parlando indirettamente solo
di QUEST-, in effetti sono estensioni ultrartistiche,microartistiche del tag fur
tag .
Parlando di azione,atto puro, inevitabile conferire alla bicicletta la medaglia d'onore.
tra i mezzi dell'avventura,forse il piu’ importante,proprio in quanto MEZZO..Poi ci sono la moto,
l'auto.A parte che si parlava dell’eroe guidatore solitario, un po’ autoreferent,
ma non le butto via.
Piu’ rare,macchine sfreccianti nella notte con rock a tutto volume.Non ho piu
molte occasioni ultimamente,ma da corpo portato,s’intende,da sedile a fianco
guida. E con urlo,sguardo invasato,s-catenamento,censura o meno dipende dalla
qualita’,dall’umore, del Duo d'attacco,e' chiaro.
Futuristi nel senso di non deprezzare il dinamico,la tecnica,(ho teste enunciato
tre veicoli),ma a tema-vizio: invertire l’ordine del mezzo,far danzare il
mezzo lasciandolo anche dov'è,come mezzo.
“Il bello naturale e’ storia arrestata”diceva Adorno nella sua Teoria Estetica,ma qui
sembra un po’ diverso,moto e immobilita’ si integrano,o si sfuggono , usano
walkie talkie per comunicare a distanza.Non tutto il moto,non tutto lo stallo
vengono per nuocere.
Oggi.
Qual’e’ il destino dell’avventura ai tempi del global warming e a ritmo
di 40 gradi e passa tutta l’estate?
L’avventura di chi e’ stanco non comporta meno intensita’,e’ una differenza.
Ma quanti monconi,quante possibilita’ spezzate.
La calura ci ha piu’ volte ricacciato indietro.In fondo,anche il disabile vero e
proprio, in carrozzina,o chi come me e’ incasinato con le malattie,,ha una sua
flanerie specifica e commisurata alle sue, poche, forze.
In Campagna sono stato un bunker , una barricata.Se poi oltre al caldo ci si
mettono gli uomini ostacolo,tutto è condizionato dall’ostacolo.
AVVENTURA+OSTACOLO=TANA/CAFFE’.
L’avventura dell’esiliato,dello zoppo,e’ un guardare sempre e comunque all’
Avventura,anche se il cosmo ti riduce ad aria tra i magli.
Agosto 2009
rapidamente su tombini traballanti,rischiando,la vita-odor d’erba alle 7 di
parchi in disuso.
Imparato,”promanato”dalle fatidiche-parlo di 3-4 anni fa-PROVE-
CIMENTO,pero’ in fase di tempo libero,l’andare a correre a
Villa Borghese a notte inoltrata coll’amico grosso,filo-induista e un po’
sbreccato,trascinato e sobillato ad hoc,sempre con i sensi protesi verso natura,
notte,occasione fantastica.Ancor prima,intorno ai 20 anni,ci era stata impartita
DA VILLA TORLONIA una vera prima lezione,assieme al coetaneo amico
musicista,sconfinatamene piu’ ginnico del primo,tra i pochi che conservino
a tutt’oggi intatti i codici dell’ Avventura.
Nesso lo sconfinare,l’andare-all’-infinito,le stanze in rovina all'alba della casa delle
civette,appunto,abbandonata, muscoli sferzati dalla passione della scoperta...
Altri l’ han chiamata”tratta filosofica",non a caso poi si elaboravano in sede dei sistemi.
L’albero di fico su cui arrampicarsi,un’ opera incompiuta appunto ,tutta da
compiere,col corpo -accelerato,quanto a energie,dal genius loci.
Si, le radici son ben piu’ vetuste,Ergo quel gesto è re-imparato,ma gli iter
attuali hanno un lor colore specifico.
La passione per l’anfratto e per l’interstizio,ma con l’uso del corpo,in fase
protoginnica,e anche,perche’ no,ginnica.
Sul bastone che in seguito ho usato per la ginnastica,e’ impressa su un
adesivo la scritta”art fight”-i movimenti erano scanditi con la sfrenatezza dell’
amplesso,sconfinavano in danza,come sempre convulsa-
Attacco/Lotta/Impresa/Resistenza=
Ginnastica pro Arte.Dove in due,un duo d’attacco-sconfiggere gli allibiti,
sfiancarsi,firmare la traiettoria col corpo, ginnastica come simulazione
d’avventura.Come i bambini?Che ne so? puo‘essere.
Pensiamo al RENDERE AVVENTURA.Werner Herzog,Hemingway,ma
anche Conrad-Rimbaud per l’”affanculo” alla poesia-,li nominiamo,hanno
ambientato casi canonici,effettivi di avventura.
Hemingway mi riguarda giusto per i cappelli,che indosso quando pe dalo in
campagna per mulattiere oblique o in stasi urbane di piccola taglia,ma le mie
avventure differiscono,confinano con la poesia,il Fuori,non necessitano
di grandi spazi o grandi occasioni da mostrare come la"vera"avventura.
.Il dover-essere dell’avventura,sfugge a questa riflessione,senza disprezzare
la materia,s’intenda.
E' il vecchio problema dello ZERO ADDITIVO,e poi non parliamo solo del viaggio,anche se di
VIAGGI TRATTASI.Vero che per il lavoro nei giardini mi ero appropriato
di Rimbaud,invece di partire per l’Africa ero partito per la sopravvivenza
Urbana-accantonando l’intellettualita’.Son ben presto tornato all’
ovile.Si, li era ,a guardar bene, materia di avventura concreta,ma non c’e'
quello e nell'altro non c’e’ solo l’altro,non trascuriamo che si parlava di un ruolo attivo per
la vita fisica.
Se poi vogliamo appaiare la ginnastica,la vita fisica,al suono,dovete stare
attenti.La musica è tempo del Rischio.Un divenire-dentro attraverso un
movimento supposto,poi effettivo.
Ginnastica,danza pro arte.
In un Inverno di solitudine forzata e scrittura(2007),rammento un repeat sconfinato
col lettore cd portatile in bicicletta di “Wasted Years” degli Iron Maiden(non ho
poi piu’ osato).Una forma a priori della conoscenza e ‘il PERIODO,e in quel
periodo ho ascoltato piu’ volte Wasted Years.In un brano trovi,a volte,solo te
stesso,o appunto,il tuo PERIODO.Poi Wasted years e’ gia’ in se’ uno spudorato
sporgersi nell’avventura-che l’eroe viva i suoi “golden years” a dispetto
della sua devastazione,e della mia,in quel periodo,cosi eroica,come a dire
“cazzo,ci sono ancora,e parecchio”,il testo fa’ sentire,parla dell’epica,
il metal dei Maiden e’ epic metal,dunque non parliamo a caso.Per l’attenzione
al fantastico,è senz’altro il metal piu’ adatto all’avventura,l’eroe innamorato
ancora con una grande speranza…che ora si ascoltino forme di metal molto
piu’crudo e incazzato e ‘altro conto,comunque e’ significativo.
L’epica presta il suo nome alla danza,o comunque a quello spasmo che la
promette,aggirarsi per la stanza,slanciare il capo all’indietro o in avanti,e
anche ipotecare fughe,corse,protoginnastiche.
Se “l’eroe è in musica”,come ho scritto,lo scapocciare,
in una nostalgia- amore- destino,erano i maiden e l ’epica.L’i-pod e’ poi il ponte
per “sostenere”le ginnastiche all’aperto,il Destino si sa è RITMICO,cosa che a certi
livelli accade anche a molti lavoratori dipendenti,bar uffici,che troppo spesso
SENTONO SOLO CAZZATE-Ad allontanarti dallo stantio di un
quotidiano in disuso,STANZA o LUOGO PUBBLICO,le avventure della
danza hanno pochi,pochissimi limiti.
Una preistoria dell’avventura,anche se ci sta alle spalle a fiato corto-5 anni-?
ha una fase discendente nell’oggi,anche se non voglio con questo rimpiangere
o escludere,moralizzare nulla.
Prendendo terreno il concetto di OSTACOLO(global warming,malattia-
artrosi,asma da sforzo,rinite,gastrite cronica,lavoro,e tante vicendacce)il
principio mobilita'(eterna prima,diciamolo)si sposta,si travasa,colloquia con lo
statico.
Senza cancellare rapsodie dinamiche.O a sperarle.
PALAFITTE.
Avventure statiche ,puo’ sembrare un concetto onniestensivo,si puo ‘un po’
esagerare.Non sono da meno quanto a coraggio”Coraggio e’ la mazza piu’
micidiale”(Nietzsche,Cosi parlo Zarathustra),se poniamo all’interno dell’
Ostacolo anche gli altri.
Il Caffe’,il Computer(derive virtuali,flaneurie interfacciali,arte,sesso,musica,
la scoperta in fase di fuga,quando tutto all’esterno e’ soffocante-non parliamo
certo di playstation o giochi,ne di altre cazzate che “deprimono”il mezzo.)A
lato delle avventure ginniche,possono sembrare meno eclatanti,ma spiazzano
comunque il mezzo e il luogo.
Avventure virtuali.
Ci sono capitate anche avventure molto eclatanti,nella fase piu’statica.
Riassettare casa con musiche tecno,come bolidi isterici,musiche martellanti
mentre stavamo al monitor,come in una cabina di comando,un’agilita
impaziente,da grosso predatore-
la rapidita’,la scontrosita,la bestemmia facile sono comunque forma e
sostanza dell’epica .
Poi parliamo di contemplazione,viaggio altro,c’è pure la psicogeografia,ma
è’ un qualcosa in piu’ o in meno.Non butterei via neanche un picaresco della
devianza(della mattanza?...!)
Ad esempio,oggi tien duro la bici.
Citta’ deserta a Luglio,oltre 40 gradi,scopo piscina comunale,in bicicletta da
Quartiere Espero a viale Kant,
Vai perche’ irrituale,perche’ non hai scampo.L’irrituale e’ il valore aggiunto.
Chi andrebbe mai al Qube in bicicletta?
Ricordo altri episodi in bicicletta-tanti che non estraggo-,una volta dopo
una drammatica riconciliazione telefonica con l’amata estera-l’inverno
di Wasted Years,quindi la preistoria dell’epica-uscito a mezzanotte in bici con la pioggia,
Il ponte nomentano deserto,un cielo nordico sublime,silenzio assoluto di
gocce,e le lacrime agli occhi.
Biciclette estremamente epiche e fin troppo sentimentali,ma ancora,l’anno dopo,
ricordo una domenica di Giugno in bici,la vastita’ veramente irreale della
Nomentana spianata,potenza dei semafori e delle ombre,di tutte le
linee,sfrenatezza
da on the road ma con una meta dilazionata,amici da
raggiungere e poi a caccia soggetti per foto,alla strada,appunto.
Pedalare ai margini del parco lungo l’Aniene,immersi nella nebulosa del Se’
spazio,ed essere agguantati da rivelazioni di siti per scatole abbandonate –
estremamente PRO ARTE;
SOPRALLUOGHI GRATUITI,un nome della caccia- per-
Arte,il mio percorso fotografico rastrellante anche foto a buche d'asfalto,strisce pedonali
etc,contiene in se’-il nome lo propaga come insegna luminosa della 5h avenue- tutto il
concetto di questo saggio.Ma non voglio dilungarmi
sulla mia arte in particolare,per quanto stia forse parlando indirettamente solo
di QUEST-, in effetti sono estensioni ultrartistiche,microartistiche del tag fur
tag .
Parlando di azione,atto puro, inevitabile conferire alla bicicletta la medaglia d'onore.
tra i mezzi dell'avventura,forse il piu’ importante,proprio in quanto MEZZO..Poi ci sono la moto,
l'auto.A parte che si parlava dell’eroe guidatore solitario, un po’ autoreferent,
ma non le butto via.
Piu’ rare,macchine sfreccianti nella notte con rock a tutto volume.Non ho piu
molte occasioni ultimamente,ma da corpo portato,s’intende,da sedile a fianco
guida. E con urlo,sguardo invasato,s-catenamento,censura o meno dipende dalla
qualita’,dall’umore, del Duo d'attacco,e' chiaro.
Futuristi nel senso di non deprezzare il dinamico,la tecnica,(ho teste enunciato
tre veicoli),ma a tema-vizio: invertire l’ordine del mezzo,far danzare il
mezzo lasciandolo anche dov'è,come mezzo.
“Il bello naturale e’ storia arrestata”diceva Adorno nella sua Teoria Estetica,ma qui
sembra un po’ diverso,moto e immobilita’ si integrano,o si sfuggono , usano
walkie talkie per comunicare a distanza.Non tutto il moto,non tutto lo stallo
vengono per nuocere.
Oggi.
Qual’e’ il destino dell’avventura ai tempi del global warming e a ritmo
di 40 gradi e passa tutta l’estate?
L’avventura di chi e’ stanco non comporta meno intensita’,e’ una differenza.
Ma quanti monconi,quante possibilita’ spezzate.
La calura ci ha piu’ volte ricacciato indietro.In fondo,anche il disabile vero e
proprio, in carrozzina,o chi come me e’ incasinato con le malattie,,ha una sua
flanerie specifica e commisurata alle sue, poche, forze.
In Campagna sono stato un bunker , una barricata.Se poi oltre al caldo ci si
mettono gli uomini ostacolo,tutto è condizionato dall’ostacolo.
AVVENTURA+OSTACOLO=TANA/CAFFE’.
L’avventura dell’esiliato,dello zoppo,e’ un guardare sempre e comunque all’
Avventura,anche se il cosmo ti riduce ad aria tra i magli.
Agosto 2009
Foto k.gelieri
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