domenica 27 settembre 2009

L'AVVENTURA






“Felino petulante,

Rapido in ogni ventura

Da ogni finestra balzante,

Profumo di foresta vergine annusante,

Ti rode il desiderio di correre per vergini foreste….”

(da il canto della melanconia,Cosi parlo Zarathustra,IV,di

Friedrich Nietzsche ,traduz.Montinari)




Sovradeterminando,come gia’espulso,espanso,l’avventura puo’ coincidere

con l’arte.(“33.l’uomo che non accede a nessuno dei due paradisi paralleli,

motori di scienza e di piacere,arte e contemplazione ovviamente,e’ negato

all’Avventura.Vi sono altre forme di conquista,la manualita’,gli studi.

Ma questo genere di avventura concerne,com’è scontato,la genesi di nuovi

mondi.”,il tempo assetato,arte e contemplazione,K.gelieri,2007).Lo spazio

di conquista e’ anche uno spazio nullo,virtuale,che comprende un moto

dilazionato nel tempo attraverso un tuo corridoio vuoto specifico dove

riacquisti ogni volta la signoria del singolo frammento d’attimo in cui ti

esprimi.

Una conquista in progressione,ad infinitum,dove poi la “mente” è l’istante del

lapillo trasumanato,”le braccia”ti portano,in teoria,ed entro certi limiti,a raggiungere

lo spazio espositivo.Si diceva.La manualita’,gli studi,ma anche molte altre

esperienze-possiamo compararle all’avventura dell’esploratore,che ,per

suo esercizio di coraggio,o per sfrondare uno scopo,pota canneti col

macete, affronta tragitti pericolosi in aree pericolose.

“Rischiare”dunque per conoscere , per essere,e’ opera dell’artista.

Attivita’ con spirito di conquista(gli stessi mestieri,ad esempio, negli spazi aperti)

dove l’oscuro lavoratore sprema del proprio nell’atto bruto,una sorta di epica

estrema,del portare all’estremo.-del portare l’atto alla sua

isteria,perversione,sfrontatezza,potenza,-mai,come nell’arte,e’ attendibile-

se arte d’avventura E’,non da belle mossette o facile consumo.

Ma,premesso,noi non volevamo trattare questo specifico,che è un’

ampliamento del concetto.





Si da’ Avventura(il parallelo con la vertigine dell’esploratore,del

poliziotto,del marinaio,e’ adottato in senso simbolico e metaforico,

poiche’ si tratta,dove sia pur comune il calcolo dei rischi e la misura dell’

azione,di un lavoro di mediazione e spesso di routine)quando si produce

il Fuori.

Come?Con le braccia,con le gambe,con lo sguardo,se votato all’epica.

Quell’esploratore,per riprodurre la metafora,provvisto di un occhio per il

circostante-l’alpinista-ad esempio,che si cura dell’abisso della valle sotto di lui

o senza fermarsi ,indugiare,avverte una presenza dello spazio,riversa gli eventi

nel cerchio fatale dell’umorismo,scorpora l’atto con una passione la cui avidita' non

e’ amica dell’uomo qualunque- proprio in quel suo andare cantando,in un suo

attimo-atto concertato specifico,penetra a fondo,dritto DENTRO al Fuori.

.Se il concetto di fuori non fosse chiaro…Fuori puoi giocarlo anche comeSTARE FUORI,

per dirla in modo piu esatto,,L’UOMO NELL’ AMPOLLA CHE RESECA UN TEMPO SUO-

e nessuno gli e l’ha chiesto.






Avventura pro Arte.(che viene,ad illimitem a coincidere col concetto di Arte.)


Il sottoscritto,che fino a pochi anni fa,si accollava elementi anarchitettonici,

di legno,ferro o plastica,assi di anche 5 metri,porte polverose, ante corrose dal tempo

traghettandoli in autobus dall’atelier condiviso con un altro artista in centro,fino a zona

Montesacro,spettabili 40 minuti,poco curandosi degli altri passeggeri un po’ perplessi

indossando uno sdegnoda soldato in trincea(lasciatemi fare il mio dovere,merda!….),

da agente in missione segreta per conto ombre e mistero.


L’esploratore di cui sopra…..?rischio calcolato al millimetro,passaggi pericolosi,

surplus di fatica estrema,di corporeita’ non curante dell’ eccesso.

Per una cultura dell’eccesso-




Avventura pro arte ,quindi - follia millimetrica,a termine.Diritto dell’estremo

a divaricarsi nell’improbabilita’ estrema sancita dagli altri abitanti della

metropoli,aperti,giudicanti o meno.

Performance con silenziatore.

Che rifiuta il pubblico,e a malincuore lo ottiene.


Modello d’azione forse “imparato”(e questo recrimino a chi diceva che

fosse solo il lavoro in se’ o l’intervento altrui ad averti dato un senso del

concreto o salvato da una grave crisi)quando con spirito da naturalista

fotografo di pinguini nei piu’ gelidi poli,provavi una occulta ebbrezza

ad alzarti alle 5 e arrivare in furgone con la

truppa di disperati all’ora pattuita nelle diverse dislocazioni di turno,pulire a
gran velocita i giardini,muoversi

rapidamente su tombini traballanti,rischiando,la vita-odor d’erba alle 7 di

parchi in disuso.


Imparato,”promanato”dalle fatidiche-parlo di 3-4 anni fa-PROVE-

CIMENTO,pero’ in fase di tempo libero,l’andare a correre a

Villa Borghese a notte inoltrata coll’amico grosso,filo-induista e un po’

sbreccato,trascinato e sobillato ad hoc,sempre con i sensi protesi verso natura,

notte,occasione fantastica.Ancor prima,intorno ai 20 anni,ci era stata impartita

DA VILLA TORLONIA una vera prima lezione,assieme al coetaneo amico

musicista,sconfinatamene piu’ ginnico del primo,tra i pochi che conservino

a tutt’oggi intatti i codici dell’ Avventura.

Nesso lo sconfinare,l’andare-all’-infinito,le stanze in rovina all'alba della casa delle

civette,appunto,abbandonata, muscoli sferzati dalla passione della scoperta...

Altri l’ han chiamata”tratta filosofica",non a caso poi si elaboravano in sede dei sistemi.

L’albero di fico su cui arrampicarsi,un’ opera incompiuta appunto ,tutta da

compiere,col corpo -accelerato,quanto a energie,dal genius loci.




Si, le radici son ben piu’ vetuste,Ergo quel gesto è re-imparato,ma gli iter

attuali hanno un lor colore specifico.








La passione per l’anfratto e per l’interstizio,ma con l’uso del corpo,in fase

protoginnica,e anche,perche’ no,ginnica.

Sul bastone che in seguito ho usato per la ginnastica,e’ impressa su un

adesivo la scritta”art fight”-i movimenti erano scanditi con la sfrenatezza dell’

amplesso,sconfinavano in danza,come sempre convulsa-

Attacco/Lotta/Impresa/Resistenza=

Ginnastica pro Arte.Dove in due,un duo d’attacco-sconfiggere gli allibiti,

sfiancarsi,firmare la traiettoria col corpo, ginnastica come simulazione

d’avventura.Come i bambini?Che ne so? puo‘essere.

Pensiamo al RENDERE AVVENTURA.Werner Herzog,Hemingway,ma

anche Conrad-Rimbaud per l’”affanculo” alla poesia-,li nominiamo,hanno

ambientato casi canonici,effettivi di avventura.




Hemingway mi riguarda giusto per i cappelli,che indosso quando pe dalo in

campagna per mulattiere oblique o in stasi urbane di piccola taglia,ma le mie

avventure differiscono,confinano con la poesia,il Fuori,non necessitano

di grandi spazi o grandi occasioni da mostrare come la"vera"avventura.

.Il dover-essere dell’avventura,sfugge a questa riflessione,senza disprezzare

la materia,s’intenda.

E' il vecchio problema dello ZERO ADDITIVO,e poi non parliamo solo del viaggio,anche se di

VIAGGI TRATTASI.Vero che per il lavoro nei giardini mi ero appropriato

di Rimbaud,invece di partire per l’Africa ero partito per la sopravvivenza

Urbana-accantonando l’intellettualita’.Son ben presto tornato all’

ovile.Si, li era ,a guardar bene, materia di avventura concreta,ma non c’e'

quello e nell'altro non c’e’ solo l’altro,non trascuriamo che si parlava di un ruolo attivo per

la vita fisica.




Se poi vogliamo appaiare la ginnastica,la vita fisica,al suono,dovete stare

attenti.La musica è tempo del Rischio.Un divenire-dentro attraverso un

movimento supposto,poi effettivo.






Ginnastica,danza pro arte.


In un Inverno di solitudine forzata e scrittura(2007),rammento un repeat sconfinato

col lettore cd portatile in bicicletta di “Wasted Years” degli Iron Maiden(non ho

poi piu’ osato).Una forma a priori della conoscenza e ‘il PERIODO,e in quel

periodo ho ascoltato piu’ volte Wasted Years.In un brano trovi,a volte,solo te

stesso,o appunto,il tuo PERIODO.Poi Wasted years e’ gia’ in se’ uno spudorato

sporgersi nell’avventura-che l’eroe viva i suoi “golden years” a dispetto

della sua devastazione,e della mia,in quel periodo,cosi eroica,come a dire

“cazzo,ci sono ancora,e parecchio”,il testo fa’ sentire,parla dell’epica,

il metal dei Maiden e’ epic metal,dunque non parliamo a caso.Per l’attenzione

al fantastico,è senz’altro il metal piu’ adatto all’avventura,l’eroe innamorato

ancora con una grande speranza…che ora si ascoltino forme di metal molto

piu’crudo e incazzato e ‘altro conto,comunque e’ significativo.

L’epica presta il suo nome alla danza,o comunque a quello spasmo che la

promette,aggirarsi per la stanza,slanciare il capo all’indietro o in avanti,e

anche ipotecare fughe,corse,protoginnastiche.


Se “l’eroe è in musica”,come ho scritto,lo scapocciare,

in una nostalgia- amore- destino,erano i maiden e l ’epica.L’i-pod e’ poi il ponte

per “sostenere”le ginnastiche all’aperto,il Destino si sa è RITMICO,cosa che a certi

livelli accade anche a molti lavoratori dipendenti,bar uffici,che troppo spesso

SENTONO SOLO CAZZATE-Ad allontanarti dallo stantio di un

quotidiano in disuso,STANZA o LUOGO PUBBLICO,le avventure della

danza hanno pochi,pochissimi limiti.







Una preistoria dell’avventura,anche se ci sta alle spalle a fiato corto-5 anni-?

ha una fase discendente nell’oggi,anche se non voglio con questo rimpiangere

o escludere,moralizzare nulla.

Prendendo terreno il concetto di OSTACOLO(global warming,malattia-

artrosi,asma da sforzo,rinite,gastrite cronica,lavoro,e tante vicendacce)il

principio mobilita'(eterna prima,diciamolo)si sposta,si travasa,colloquia con lo

statico.


Senza cancellare rapsodie dinamiche.O a sperarle.

PALAFITTE.

Avventure statiche ,puo’ sembrare un concetto onniestensivo,si puo ‘un po’

esagerare.Non sono da meno quanto a coraggio”Coraggio e’ la mazza piu’

micidiale”(Nietzsche,Cosi parlo Zarathustra),se poniamo all’interno dell’

Ostacolo anche gli altri.




Il Caffe’,il Computer(derive virtuali,flaneurie interfacciali,arte,sesso,musica,

la scoperta in fase di fuga,quando tutto all’esterno e’ soffocante-non parliamo

certo di playstation o giochi,ne di altre cazzate che “deprimono”il mezzo.)A

lato delle avventure ginniche,possono sembrare meno eclatanti,ma spiazzano

comunque il mezzo e il luogo.

Avventure virtuali.

Ci sono capitate anche avventure molto eclatanti,nella fase piu’statica.

Riassettare casa con musiche tecno,come bolidi isterici,musiche martellanti

mentre stavamo al monitor,come in una cabina di comando,un’agilita

impaziente,da grosso predatore-

la rapidita’,la scontrosita,la bestemmia facile sono comunque forma e

sostanza dell’epica .





Poi parliamo di contemplazione,viaggio altro,c’è pure la psicogeografia,ma

è’ un qualcosa in piu’ o in meno.Non butterei via neanche un picaresco della

devianza(della mattanza?...!)





Ad esempio,oggi tien duro la bici.

Citta’ deserta a Luglio,oltre 40 gradi,scopo piscina comunale,in bicicletta da

Quartiere Espero a viale Kant,

Vai perche’ irrituale,perche’ non hai scampo.L’irrituale e’ il valore aggiunto.

Chi andrebbe mai al Qube in bicicletta?

Ricordo altri episodi in bicicletta-tanti che non estraggo-,una volta dopo

una drammatica riconciliazione telefonica con l’amata estera-l’inverno

di Wasted Years,quindi la preistoria dell’epica-uscito a mezzanotte in bici con la pioggia,

Il ponte nomentano deserto,un cielo nordico sublime,silenzio assoluto di

gocce,e le lacrime agli occhi.

Biciclette estremamente epiche e fin troppo sentimentali,ma ancora,l’anno dopo,

ricordo una domenica di Giugno in bici,la vastita’ veramente irreale della

Nomentana spianata,potenza dei semafori e delle ombre,di tutte le

linee,sfrenatezza

da on the road ma con una meta dilazionata,amici da

raggiungere e poi a caccia soggetti per foto,alla strada,appunto.


Pedalare ai margini del parco lungo l’Aniene,immersi nella nebulosa del Se’

spazio,ed essere agguantati da rivelazioni di siti per scatole abbandonate –

estremamente PRO ARTE;

SOPRALLUOGHI GRATUITI,un nome della caccia- per-

Arte,il mio percorso fotografico rastrellante anche foto a buche d'asfalto,strisce pedonali

etc,contiene in se’-il nome lo propaga come insegna luminosa della 5h avenue- tutto il

concetto di questo saggio.Ma non voglio dilungarmi

sulla mia arte in particolare,per quanto stia forse parlando indirettamente solo

di QUEST-, in effetti sono estensioni ultrartistiche,microartistiche del tag fur

tag .

Parlando di azione,atto puro, inevitabile conferire alla bicicletta la medaglia d'onore.



tra i mezzi dell'avventura,forse il piu’ importante,proprio in quanto MEZZO..Poi ci sono la moto,

l'auto.A parte che si parlava dell’eroe guidatore solitario, un po’ autoreferent,

ma non le butto via.


Piu’ rare,macchine sfreccianti nella notte con rock a tutto volume.Non ho piu

molte occasioni ultimamente,ma da corpo portato,s’intende,da sedile a fianco

guida. E con urlo,sguardo invasato,s-catenamento,censura o meno dipende dalla

qualita’,dall’umore, del Duo d'attacco,e' chiaro.


Futuristi nel senso di non deprezzare il dinamico,la tecnica,(ho teste enunciato

tre veicoli),ma a tema-vizio: invertire l’ordine del mezzo,far danzare il

mezzo lasciandolo anche dov'è,come mezzo.

“Il bello naturale e’ storia arrestata”diceva Adorno nella sua Teoria Estetica,ma qui

sembra un po’ diverso,moto e immobilita’ si integrano,o si sfuggono , usano

walkie talkie per comunicare a distanza.Non tutto il moto,non tutto lo stallo

vengono per nuocere.





Oggi.

Qual’e’ il destino dell’avventura ai tempi del global warming e a ritmo

di 40 gradi e passa tutta l’estate?

L’avventura di chi e’ stanco non comporta meno intensita’,e’ una differenza.

Ma quanti monconi,quante possibilita’ spezzate.

La calura ci ha piu’ volte ricacciato indietro.In fondo,anche il disabile vero e

proprio, in carrozzina,o chi come me e’ incasinato con le malattie,,ha una sua

flanerie specifica e commisurata alle sue, poche, forze.


In Campagna sono stato un bunker , una barricata.Se poi oltre al caldo ci si

mettono gli uomini ostacolo,tutto è condizionato dall’ostacolo.



AVVENTURA+OSTACOLO=TANA/CAFFE’.


L’avventura dell’esiliato,dello zoppo,e’ un guardare sempre e comunque all’

Avventura,anche se il cosmo ti riduce ad aria tra i magli.







Agosto 2009
Foto k.gelieri

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