sabato 15 maggio 2010

ASCHENBACH ERA PROPRIO UN VIZIATO,il tempo italiano

ASCHENBACH ERA PROPRIO UN VIZIATO
il tempo italiano


Il grigio non e' mai stato prerogativa del centrosud.




Non solo l'afa-il grigio.




Aschenbach(.)era proprio un viziato.Non conosceva l'involuzione odierna delle stagioni.





Tutto va bene,tutto va in peggio.





Non c'e' altro,qui.Le case del settecento e il sole di Roma.

Qualche giocherellone,qualche punkettone,ma a cantar le lodi delle istituzioni,ci pensano i bambini di non piu' di 3 anni.



"Dei laura' ".Tra poco a Roma diventiamo piu efficienti e produttivi di tedeschi e lombardi,visto il tempo.




Le"primavere romane"in attesa del monsone.




Quando si e' molto debilitati da malattie,ci si cura poco dell'Oltre,guadagnato dal bel tempo.(vicoli e case ravvicinate come"gole montane").

"IO VADO A SOLE".Che aiuta,se no si e' antifinestra, "ohne aussere"(..),ma ci si aiuta piu,da infermi,con la tigna.



SOLE,CI HAI ROTTO IL CAZZO.



Ma che c'entra il sole,ci sono precise responsabilita sulla costruzione smodata e il disboscamento.Altro che "via Gluck"quello ancora si divertiva.



(.)lo scrittore di "Morte a venezia"(Thomas Mann) che,nel romanzo omonimo, lamenta malori causa scirocco e cielo coperto-estate "urbana" mediterranea fine 800 o di llli'.

(..)SENZA ESTERNO

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